Il pesce è un alimento di fondamentale importanza per la nostra alimentazione, è infatti ricco di proteinevitaminesali mineraliacidi grassi insaturi ed in particolare, i “famosi” Omega-3. Il consumo di pesce è pertanto indicato da parte di chi soffre di colesterolo, perché questi acidi grassi aiutano ad abbassare la colesterolemia sanguigna. Infatti si consiglia il consumo di pesce almeno tre volte alla settimana.

E’ possibile acquistare il pesce in innumerevoli luoghi: pescherie, supermercati e mercati. Occorre però prestare attenzione a cosa acquistiamo, per assicurarci di consumare un prodotto di qualità.


Per riconoscere il pesce fresco, dobbiamo innanzitutto far ricorso ai nostri sensi:

  • Cominciamo dall’olfatto: freschezza è sinonimo di assenza di odori, ad eccezione di un lieve profumo disalmastro. Qualsiasi altro odore, ed in particolare la classica “puzza di pesce”, sta a significare che il prodotto è stato pescato da un tempo la cui lunghezza è proporzionale proprio all’intensità dell’odore. Sulla pelle del pesce sono infatti presenti numerosi microrganismi che cominciano la loro attività degradativa già poco dopo la morte dell’animale, e che sono responsabili della produzione di trimetilammina, la sostanza azotata responsabile dello sgradevole odore. Un odore rancido, invece, tende a svilupparsi nel caso di pesci più grassi, ed è dovuto all’alterazione dei lipidi presenti nelle carni.
  • Un pesce pescato recentemente ha occhi “vivi”,convessi verso l’esterno, con la cornea lucida e trasparente. Diffidate quindi dei pesci che hanno l’occhio piatto o incavato ed appannato: sono stati pescati da tempo. E diffidate ancora di più nel caso vi vengano proposti pesci privi della testa.
  • Lebranchie devono apparire umide e rosso-rosate; le squame devono essere iridescenti, lucide e dall’aspetto metallico. La coda dei pesci non più freschi tende, inoltre, ad essere più scura del resto del corpo.
  • Altatto il pesce deve essere sodocompatto ed elastico, e le squame devono rimanere ben attaccate al corpo. Se, premendo un dito contro il fianco del pesce, rimane la nostra impronta, significa che l’animale è stato pescato da molto. Il ventre del pesce deve essere piatto e non rigonfio, fenomeno che sta a significare una fermentazione in atto degli intestini.

Per quanto riguarda i crostacei eventuali macchie nerastre stanno a significare che i crostacei sono morti da tempo, e questo è indicato anche da una colorazione più scura della testa. Guardiamo bene anche il fondo del contenitore nel quale sono venduti i crostacei: una grande quantità di zampe ed altre parti del corpo spezzate è indice di un prodotto vecchio e che sta cominciando a deperire. I crostacei, infatti, tendono a “perdere pezzi” facilmente man mano passa il tempo dalla loro morte.